29 GIUGNO 2022 – Solennità dei Santi Pietro e Paolo, testimoni di vita nuova – Inno “Aurea luce”

Il 29 giugno la Chiesa celebra la solennità dei santi Pietro e Paolo, due uomini molto diversi tra loro, che l’incontro con Gesù ha unito, trasformandoli in testimoni del Vangelo fino al martirio

Bassorilievo con gli apostoli Pietro e Paolo (inv. n. 139) Museo Paleocristiano di Aquileia (c)

Bassorilievo con gli apostoli Pietro e Paolo (inv. n. 139) Museo Paleocristiano di Aquileia

La solennità dei santi Pietro e Paolo, il 29 giugno, è testimoniata da fonti letterarie e archeologiche fin dalla metà del III secolo. Papa Damaso, nella seconda metà del IV, nell’area del complesso di San Sebastiano, sulla Via Appia, fece incidere un epigramma, noto attraverso sillogi medioevali:

Tu che cerchi i nomi di Pietro e di Paolo, devi sapere che i santi dimorarono qui un tempo. Questi apostoli ce li mandò l’Oriente, lo riconosciamo volentieri, ma in seguito al martirio e seguendo l’esempio di Cristo, giunsero sino alle stelle, nelle regioni celesti e nel regno dei giusti. Roma li rivendicò come suoi cittadini”.

Papa Damaso pone l’accento sull’itinerario dei due apostoli, che giunsero a Roma dall’Oriente. Il viaggio è uno dei tratti fondamentali dei due apostoli, i primi missionari, i primi testimoni. Il riferimento sulla loro rivendicazione come cittadini romani è una circostanza importante, perché elegge Roma, allora centro del mondo, anche centro del Cristianesimo.

Pietro e Paolo fratelli in Cristo

I due apostoli sono sempre ricordati indivisibili, eppure furono due uomini profondamente dissimili. Il temperamento di Pietro istintivo, pieno di passione, di slanci, di stupori. Quello di Paolo più rigoroso, metodico. Pietro ha dei cedimenti: è il primo a riconoscere in Gesù Cristo il Messia (cfr Mt 11,3), ma poi lo rinnega per tre volte (Lc 22,55-60; Mt 26,74). Paolo all’inizio è spietato e risoluto nel perseguitare i cristiani, ma, una volta abbracciata la fede, non ha dubbi. L’associare Pietro e Paolo riassume simbolicamente significati basilari e complementari come quelli di fede e dottrina, scienza e potenza e rappresenta l’unità della Chiesa.  Anche i loro tratti somatici sono rappresentati in modo differente: Pietro presenta folti capelli ricciuti, la fronte bassa, un impianto massiccio del volto e una barba fluente; Paolo ha il volto simile ai ritratti dei filosofi greci: fronte alta accentuata dalla stempiatura e barba tagliata a punta.

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Aurea luce: inno vespertino per i Santi Pietro e Paolo apostoli

Nella solennità delle “colonne portanti” della Chiesa di Dio, gli apostoli Pietro e Paolo, è stato composto un inno dei vespri in loro onore.

Ascoltiamo l’inno eseguito da Isabella Costelloe-Riello Pera, della parrocchia di Gaiarine.

Traduzione
1. O luce della luce, hai pervaso tutto il mondo con luce dorata e rosea bellezza, decorando i cieli con un inclito martirio in questo sacro giorno, che dà il perdono ai peccatori.
2. Il portinaio del cielo e insieme il dottore dell’orbe, giudici del mondo, veri lucernari della terra, l’uno attraverso la croce, l’altro trionfando per la spada, entrano a far parte del senato del cielo, incoronati d’alloro.
3. O Roma felice, imporporata dal sangue prezioso di così grandi principi, non per tua lode, ma per i loro meriti eccelli su ogni bellezza del mondo.
4. Due olivi dell’unica religione, dopo la morte della carne ottenete[ci] di vivere devoti per la fede, massimamente robusti nella speranza, riempiti dalla sorgente della duplice carità verso Dio e verso l’uomo.
5. Alla Trinità sia gloria eterna, onore, forza e grida di gioia, nell’unità: a Lei spetta il potere nel passato, nel presente e nei secoli eterni. Amen.

Fonte: Cantuale Antonianum