A 1700 anni dal Concilio di Nicea, il Vescovo Riccardo riflette su Gesù Cristo vero Dio

Secondo appuntamento del ciclo di incontri sull’anniversario del Concilio di Nicea, promosso dall’Unità Pastorale di Gaiarine. Nella sala Damiano Chiesa di Francenigo, gremita di pubblico, il Vescovo Riccardo Battocchio ha approfondito il tema della divinità di Gesù e il significato attuale delle parole del Simbolo niceno. Ampio spazio al dialogo con i presenti: tra domande la comunicazione della fede oggi, l’unità dei cristiani e la sfida di vivere oggi la professione di fede

Secondo incontro sul Concilio di Nicea con il Vescovo Battocchio: riflessione sulla fede e sull’unità

Mercoledì 18 giugno, nella sala Damiano Chiesa di Francenigo, si è tenuto il secondo incontro di approfondimento sul Concilio di Nicea, a 1700 anni dalla sua celebrazione. L’iniziativa, promossa dall’Unità Pastorale di Gaiarine, ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, desiderosi di riflettere sulla storia e sul significato di questo evento fondamentale per la fede cristiana.

Ospite e relatore della serata è stato il nostro Vescovo, mons. Riccardo Battocchio, che ha guidato la riflessione sul tema “Gesù Cristo, vero Dio”, richiamando il cuore del messaggio del Concilio. Il Vescovo ha ricordato come il Concilio, convocato nel 325 d.C. dall’imperatore Costantino, abbia segnato un momento decisivo per la Chiesa, confermando la piena divinità di Gesù e introducendo nel Credo la parola consustanziale, che esprime l’unità tra il Padre e il Figlio.

Pur trattandosi di un evento storico lontano, il Vescovo ha evidenziato l’attualità di quei temi, che ci aiutano ancora oggi a comprendere meglio la nostra fede e il mistero della Trinità. Dio non è un essere solitario, ma comunione di amore tra Padre, Figlio e Spirito Santo. Una verità che illumina anche la nostra vita e le nostre relazioni.

La serata si è inserita in un percorso più ampio, iniziato con il primo incontro, tenuto da don Giorgio Maschio a Portobuffolé, in cui sono stati approfonditi gli aspetti storici legati al Concilio e al contesto dell’epoca, segnato dalla fine delle persecuzioni e dall’Editto di Milano (313 d.C.), che garantì libertà di culto ai cristiani.

Nel suo intervento, mons. Battocchio ha sottolineato l’importanza di custodire la ricchezza della tradizione, sapendola esprimere con linguaggi nuovi e comprensibili, soprattutto per le giovani generazioni, senza snaturare il messaggio evangelico. Ha inoltre ricordato che l’unità, tanto invocata dalla Chiesa, non significa uniformità, ma armonia tra diversità, come ci insegna il mistero della Trinità.

Ampio spazio è stato dedicato al dialogo con i presenti. Tra i temi emersi: il bisogno di comunicare la fede con un linguaggio attuale, la ricerca di unità tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, il valore delle radici cristiane per l’Europa, e la necessità di vivere la fede come esperienza concreta che si traduce nella preghiera, nella liturgia e nelle relazioni quotidiane.

Il Vescovo ha concluso invitando tutti a coltivare pazienza e profondità nel cammino di fede, contro la fretta e la superficialità che caratterizzano il nostro tempo. La fede, come la musica, richiede tempo per essere compresa e vissuta pienamente.

La serata si è conclusa con i ringraziamenti di don Fabrizio, che ha espresso gratitudine al Vescovo e a don Giorgio per i loro preziosi contributi, e del Sindaco, presente all’incontro, che ha riconosciuto il valore culturale e formativo di queste iniziative per tutta la comunità.

Un incontro che ha offerto a tutti un’occasione per riscoprire le radici della propria fede e riflettere su come il cammino della Chiesa, iniziato 1700 anni fa a Nicea, continui ancora oggi a parlare al cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo.

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Le foto sono state gentilmente messe a disposizione da don Fabrizio e Maristella Folegot.

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